Esperienza di Anna

Il sorriso  sul volto di  un bambino è il segnale che  egli è sereno,e la sua spensieratezza è il regalo che l’adulto gli deve, mentre, passo dopo passo lo conduce all’autonomia e alla stima di sé. I bambini si affidano agli adulti, perché naturalmente, non possono essere autonomi, né autosufficienti.Gli adulti accompagnano i bambini all’autonomia, si occupano del loro benessere fisico e psichico fino a quando non saranno in grado di camminare con le proprie gambe. Tutto ciò sembra logico e naturale, eppure….migliaia di bambini sono stipati in orfanotrofi, migliaia lasciato a loro stessi per le strade del mondo, migliaia maltrattati all’interno delle loro stesse famiglie, migliaia usati e sfruttati sessualmente, migliaia uccisi perché femmine, migliaia schiavizzati per costringerli a  lavorare o a fare la guerra…Normalmente il bambino offre all’adulto l’occasione di tornare ad un contatto con la parte più sensibile e più vicina alla propria Divinità, quella che si trova nel profondo del Cuore.L’occasione di essere generosi e amorosi si limita però alla cura dei propri figli: tutti gli altri sembra che non esistano, perché?Non so, forse il motivo è la mancanza di amore altruistico che viene spesso giustificato con la mancanza di tempo o di soldi o……di coraggio.Siamo un’umanità in evoluzione e non mi permetto di giudicare chi non fa o meglio chi non si dà rispetto a chi si adopera, desidero solo condividere un’esperienza che mi riguarda e che, grazie alle vicende della Vita mi ha  messo tra quelli che fanno o che si dedicano agli altri.Viaggiando in largo e in lungo per il Benin mi imbatto in un numero di bambini che sta nell’ordine delle migliaia. Sia la mente che gli occhi sono oramai abituati a riconoscere chi sopravvive da chi, più raramente vive l’abbondanza e da chi, invece non ce la farà.Ci si imbatte in sguardi rassegnati e senza alcuna pretesa, in piccolissime mani rinsecchite, ma gli occhi sono enormi, pieni di Luce e di alcuna aspettativa, semplicemente sono.In fondo a quello sguardo si accende la madre che è in ,me, si accende quella volontà che mi fa dire: “ se l’ho incontrato non è un caso, vedo che si sta spegnendo, da questo momento avrò cura della sua vita facendo ciò che sarà in mio potere per lui”Quanto incide una Vita tra tante perdute? Credo che ognuna di loro sia preziosa, spesso mi sento dire che per una che se ne salva tanti muoiono, quasi a dire che il nostro intervento è inutile. Se penso a mio figlio, che è uno tra tanti e sento quanto la sua presenza sia importante, posso solo affermare che una Vita è preziosa, i bambini non sono numeri.La preziosa Vita di Pierre Paul, quella di Florent, la Vita di Anna e Antonio, Sidoine, Angelo, Matèo e di Fiore e di tanti  altri che incontrerò rappresentano delle resurrezioni ad un destino dettato  da chi si è dimenticato che loro esistevano, da qualcuno che li ha visti, ma non se ne è preso cura.Ci sono piccoli gesti che tanti di noi possono fare quotidianamente per creare dentro di sé uno spazio dove ci sia posto per qualcun altro, non importa essere ricchi per donare, il dono è solo questione di cuore che magicamente muove situazioni le quali creano possibilità inaspettate.Ogni iniziativa creata con spirito di responsabilità, quello che ci fa dire “mi sta a cuore”, non può fallire e non è sporadica se veramente gli dedichiamo uno spazio dentro di noi. Il pensiero, l’amore e la volontà sono in grado di renderci capaci di raggiungere un obiettivo verso chi è solo, verso chi è indifeso, verso chi per il mondo non esiste neppure.Ogni bambino solo si aspetta che la mano grande dell’adulto si tenda verso la sua.

Anna