Progetto Savana

ICostruzione di aule nel Collegio di Gbaffo, aprile 2009

ICostruzione di aule nel Collegio di Gbaffo, aprile 2009

La povertà che si vede nei villaggi della zona di Gbaffò non permette alle famiglie di mettere insieme due pasti al giorno, i bambini vivono una costante malnutrizione, gli orfani sono spesso affidati a tutrici o a nonne anziane le quali sono totalmente prive di risorse, le giovani madri non hanno la possibilità di nutrire adeguatamente i loro figli perchè loro stesse non hanno abbastanza.

Mancano le risorse per far fruttare la terra, manca lʼistruzione per creare nuove possibilità di lavoro, le donne vendono prodotti di poco conto sulle strade e gli uomini si dedicano alla coltivazione di piccolissimi campi di mais o di manioca per soddisfare al minimo il fabbisogno della famiglia.


Il “Progetto Savana” nasce per le donne dei villaggi che, riunite per gruppi di lavoro sono impegnate nella creazione di Batik o nella coltivazione di prodotti locali: riso, soia, manioca, mais e arachidi. Tramite piccoli prestiti, sono in grado di far fruttare la terra e, restituendo regolarmente i soldi, permettono ad altri di aggiungersi al progetto. Il raccolto serve per coprire il fabbisogno alimentare della famiglia e per essere venduto nei mercati circostanti.