Viaggio 24 sett.-5 ott. 2007

Questa volta affronto il Benin da solo, per la prima volta senza nessun’altro dell’associazione. Sono quasi due anni che non cammino con i miei pensieri su questa terra.Un po’ di apprensione c’è, sia per il volo, sia per l’obiettivo preciso che è il fine di questo mio viaggio: risolvere il problema che si è venuto a creare in merito alla gestione del Centro di Abomey con le suore.Oltre a tutto questo c’è anche il timore per la mia scarsissima conoscenza della lingua francese. Ma la determinazione è forte e confido anche nell’aiuto che Antonio e Andrea dell’Aleimar sapranno darmi.Dopo piccoli problemi di volo (a Parigi è occorsa 1 ora e mezzo al personale di volo il controllo di tutti i passeggeri imbarcati!!) sono di nuovo in Benin.Per i primi due giorni mi sento ancora spaesato. C’è molta umidità ma non è caldo perché il cielo è quasi sempre coperto.La prima sera, nell’attesa della cena penso a casa. Anna starà preparando anche lei la cena o sarà a passeggio con Tobia……ah no! Sarà sicuramente al telefono!!La stagione delle piogge quest’anno si è prolungata molto e da quanto mi dicono è stata anche molto più copiosa del solito. Per il fresco va bene, ma chissà quante zanzare!Per tutto il viaggio, infatti, non ho mai avuto problemi per la temperatura e ad essere sinceri nemmeno per le troppe zanzare.L’esperienza più forte e bella di tutto il viaggio è stata quella che ho vissuto ad Abomey, nel nostro centro di accoglienza.

E’ la prima volta che vedo il nostro centro finito!Sono arrivato in una bella giornata di sole, ma non era troppo caldo. Dopo una prima occhiata alla costruzione e un primo breve saluto alle suore, sono andato a vedere i bambini. Alcuni erano dentro al grande box fatto costruire da Anna. Erano tranquilli e paffutelli. Mi sono diretto alla stanza dei più piccoli, 2 maman li stavano cambiando. Ho preso in braccio un piccolo che chiedeva con la manina protesa di essere considerato e così, insieme a lui, mi sono diretto all’altro box sul retro dove altri bambini giocavano un po’.Devo dire che la salute e l’igiene dei bambini sono ok.Ho fatto un giro lì fuori sul retro ed ho guardato tutto con attenzione e lì è stato un lampo.Ho rivisto il posto com’era: un campo incolto pieno di alberi. Lì è nato il sogno, il futuro di questi bambini.Ho ripensato ai nostri viaggi, a quello dell’ing. Zito, del geom. Mezzani che si sono uniti a noi in questo sogno. Ho rivisto lo sforzo di tante persone, Umberto, Laura e tutti gli altri volontari che a vario titolo hanno contribuito a questo progetto. Ho pensato che tutto questo è nato dall’amore, è nato dal mio Francesco che ora è un angelo e gli occhi si sono bagnati…….Inarrestabile.Vedere realizzata e operante una cosa così, che è generata dal grande cuore di Francesco e poi di Anna, è stata un emozione molto forte.Si è avvicinato Antonio e parlando con lui non ho potuto non condividere questa mia emozione.Il prosieguo del viaggio è stato ricco di impegni, incontri, colloqui, in cui sono riuscito a cavarmela con il francese grazie soprattutto all’aiuto dell’impagabile Romuald.La questione con le suore sembra risolta(e questa è l’opinione anche di Andrea e Antonio), ma la madre generale ci farà sapere la risposta ufficiale dopo il loro consiglio che si terrà i primi di novembre o durante il prossimo viaggio di Anna (9-24 novembre).Nel riprendere il viaggio verso casa, ho ripensato alla mia visita al nostro centro………quell’emozione mi accompagnerà per il resto della mia vita. Lo so.Alessandro